A volte si incontrano sulla propria strada fragranze che lasciano il segno: sono quelle che ti entrano dentro, che si legano indissolubilmente ai ricordi, che necessitano di personalità decisa per essere indossati alla perfezione.
Il più noto, per quanto mi riguardo, è stato Angel di T.Mugler: alla prima intenzione l'ho detestato, ho pensato fosse stucchevole, ma poi, qualche anno fa, me ne sono innamorata perdutamente, senza una ragione particolare. Evidentemente, una fragranza dedicata alla sera, alla notte, intenso, che conquistava chi mi stava vicino in quel momento perché io lo portavo con leggerezza e allo stesso tempo, con intensità.
La stessa sensazione mi è recentemente capitata con un profumo che esiste da anni sul mercato, ma che ho scoperto, e adottato, appena un anno fa. Si tratta di Ange ou Demon, di Givenchy, sicuramente una delle fragranze più riuscite di Givenchy, e una delle più originali della profumeria selettiva negli ultimi anni.
La sentii non meno di cinque anni fa su un'amica, e trovai il sentore terribile. Penetrante, al limite del fastidioso. Poi ricevetti in regalo un cofanetto che conteneva un deo e un 30 ml di eau de parfum. Era così carino che non resistetti all'impulso di provarlo.
Cominciai dal deo, perché la fragranza fosse più volatile. E mi accorsi che mi vestiva alla perfezione: si, perché per me un profumo lo si deve indossare, come se fosse un accessorio.
Era diventato il mio segno olfattivo: dedicato alla sera nella versione eau de parfum, il deodorante mi permetteva di indossarlo anche di giorno, più rarefatto.
E ora, con l'arrivo del freddo, posso riutilizzarlo. Impertinente e seducente al tempo stesso, lascia una traccia decisa e persistente sui miei vestiti invernali, e rappresenta il mio sillage di dicembre. Lo adoro, più lo indosso, più lo sento cucito su di me.
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